Una canzone si aggiudica il contest “Donne: diritto alla vita senza violenza”
“Selvaggia” è il titolo della canzone scritta da Matteo Bollettini e musicata dagli studenti della 5^A Chimica dell’I.I.S. Fermi Sacconi Ceci di Ascoli Piceno, coordinati dal prof. Alessandro Olori, che ha avuto una menzione speciale nella seconda edizione del contest “Donne: diritto alla vita senza violenza”, promosso da Unicam nell’ambito della Delega alle Pari opportunità della prof.ssa Barbara Re
L’opera è frutto dell’elaborazione di una delle testimonianze contenute in “Trasmigrazioni”, un libro scritto da Simonetta Peci ed edito da Albero Niro Editore, a sostegno e diffusione del lavoro dei Centri Antiviolenza.
Questo il testo della canzone:
Avevo circa sei anni
Ho imparato a rialzarmi
L'incoscienza dell'età
Nonostante i tanti danni
Mami non mi pensava
Papi che ma batteva
Ero a disposizione di chiunque voleva
RIT. Pensieri che ti sfiorano
Brividi che logorano
Ricordo il primo flusso
Paura di un sangue sporco
Ma comunque gelato
Ho realizzato in un secondo
Momento di panico
Chiusa in soffitta
Questione di attimi
"Ora posso rimanere incinta"
RIT. Pensieri che ti sfiorano
Brividi che logorano
Spinta dalla libertà di fare ciò che si vuole
Di essere liberi di scegliere un umo per far l'amore
Certe esperienze segnano, rafforzano, scolpiscono
Vittime innocenti, che talvolta le subiscono
RIT. Pensieri che ti sfiorano
Brividi che logorano
A 16 ammaliata dagli occhi di un cherubino
Che rubavano illusioni sull'avere un bambino
Odore che resta, odore di bestia
Svanisce l'aureola, corna su quella testa
RIT. Pensieri che ti sfiorano
Brividi che logorano
Bersagliata dagli sguardi inermi di 'sti tizi
Finti ciechi perché i veri sai non hanno pregiudizi
Il trauma si trasforma piano in un vuoto a rendere
Infatuata dalle labbra di chi m'ha illuso fossi Venere
Vedere quel bel viso, lì scortato dalla celere
Ho tatuato una fenice che risorge dalla cenere
Su una giostra del terrore, di rimpianti, di paure
Ricordo quando son salita, ormai non so più scendere
RIT. Pensieri che ti sfiorano
Brividi che logorano
