Researchers, What Else?

Ci sono ricerche che rendono la nostra vita più consapevole, più sostenibile, più curiosa. Dalle microalghe che curano e purificano, all’arte che rivive grazie alla diagnostica scientifica; dalla chimica che si nasconde nei gesti quotidiani, al piccolo universo delle api che ci insegna l’equilibrio del pianeta.

Una larva che mangia plastica. Sembra fantascienza e invece è scienza.

Dietro ogni motore che accelera, ogni ingranaggio che gira, ogni macchina con elevati standard di sicurezza, ci sono mani, menti e cuori che lavorano in silenzio.

In un mondo attraversato da conflitti, tensioni e frontiere invisibili, c’è chi crede ancora nella giustizia, nella cooperazione, nella condivisione e lavora ogni giorno per costruire ponti.

Alla scoperta del microbiota delle api, ossia di tutti quei batteri che risiedono nell’intestino e che sono fondamentali ad esempio per il sistema immunitario.

Oggi si parla tanto di bio e di economia circolare, e grazie al libro di cui è autore, il prof. Carlo Santulli ha voluto provare a mettere ordine, con un po’ di leggerezza, in questa bio-lingua.

 

Ammirare le meraviglie pittoriche delle Logge di Villa Farnesina, come la famosa Loggia di Galatea, stando comodamente seduti nel divano di casa. Come è possibile? Grazie al progetto coordinato dal prof. Andrea Polini, docente della sezione di Informatica della Scuola di Scienze e Tecnologie, grazie al quale sono stati digitalizzati tutti i dipinti per renderli fruibili online ed attraverso visori VR.

Abbiamo incontrato il prof. Polini per farci raccontare questa esperienza.

L’Italia è un Paese con una ricchezza floristica eccezionale e vengono ancora scoperte nuove piante. Questa biodiversità rappresenta un tesoro da conservare e tutelare. Il prof. Fabio Conti, botanico della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria, unitamente al collega Fabrizio Bartolucci, si occupano da anni della flora italiana e lo abbiamo incontrato per raccontarci la sua ricerca e le sue scoperte.

Non c’è futuro senza memoria e per raccontare la storia entrano in campo le nuove tecnologie, che consentono ad esempio la digitalizzazione di documenti di archivio quali quelli sull’internamento nel campo di Urbisaglia, affinché possano essere sempre più fruibili. Il prof. Michele Loreti, docente della sezione di Informatica della Scuola di Scienze e Tecnologie, ha coordinato il gruppo di lavoro che ha eseguito il lavoro e lo abbiamo incontrato per raccontarci questa esperienza.

Il bosco vetusto non rappresenta la fine di un ciclo, ma una risorsa importante, fondamentale per la conservazione della biodiversità dei sistemi forestali. E’ necessario pertanto che la ricerca si adoperi affinché questi sistemi complessi siano resilienti ai cambiamenti climatici. Il prof. Andrea Catorci, docente della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria, dedica la sua attività di ricerca alla natura e all’ambiente e lo abbiamo incontrato per raccontarcela.