In un volo di storni

Recensioni del libro In un volo di storni

 Animali Martina Liceo Statale Enrico Medi ( Senigallia, Marche )

L’uomo, guardando il mondo intorno a lui, non può a fare a meno di porsi domande sulle leggi che regolano i fenomeni della natura o sulle forze che governano i cambiamenti di stato. Chi di noi non si è mai chiesto almeno una volta come può l’acqua diventare ghiaccio oppure evaporare? O ancora come funziona una calamita?
Seguendo il volo di uno stormo di uccelli, chi non si stupisce nell’osservare il modo in cui riescono a darsi un ordine stabilito e a muoversi come un corpo solo? Quali sono gli stimoli segreti che fanno in modo che un numero impressionante di uccelli possano muoversi in maniera armonica allo stesso tempo e con gli stessi movimenti? Cosa li aiuta ad orientarsi tutti contemporaneamente nella stessa direzione per comporre quelle meravigliose forme osservabili nel cielo?
Parisi prende per mano il lettore e lo accompagna alla scoperta dei misteri e delle leggi fisiche e matematiche che governano questi fenomeni. Lo aiuta ad entrare nella mente del fisico per seguire i suoi ragionamenti e tutto diventa semplicemente comprensibile, stimolando la mente del lettore più attento a porsi altre domande e a cercare nuove risposte.
Il lettore è portato a fare un viaggio all’interno della mente geniale dell’autore e, ripercorrendo con lui la sua storia, scopre come questo scienziato di fama mondiale sia riuscito a districarsi in una realtà difficile da conoscere, una realtà piena di porte chiuse a chiave che il fisico deve riuscire ad aprire attraverso la passione, lo studio e la sperimentazione.
L’energia non è più un mistero. Il punto di equilibrio diventa uno stato naturale. Spiegandoci il movimento combinato degli stormi come se si studiasse un sistema complesso, Parisi ci permette di capire come applicare il ragionamento matematico per svelare i sistemi ancora più complessi dei passaggi di stato o dei vetri di spin.
Grazie a metafore e similitudini semplici e chiare diventa tutto più comprensibile. Parisi, proprio come un mago, ci svela i segreti e i trucchi della natura, ci permette di conoscerla e di capirla. Attraverso incantesimi, fatti di equazioni e proporzioni matematiche, l’autore aiuta noi lettori ad intraprendere il viaggio platonico verso il “mondo delle Idee”, ci premette di uscire da quella caverna fatta di ombre e verità date per assolute; così siamo portati a scoprire una realtà dinamica e in continua trasformazione, proprio come gli storni in cielo.
Le stesse leggi, gli stessi punti di riferimento che si applicano ad un gruppo complesso di storni sono applicabili ad un sistema complesso di atomi, di elettroni o di spin e Parisi ci apre gli occhi e la mente verso un universo scientifico, mettendolo alla portata di quelli tra noi meno preparati a comprenderlo. Grazie a Parisi scopriamo il vero mestiere di un fisico, che come un bambino, si meraviglia di fronte alla realtà che lo circonda e, grazie alla creatività e alla sua “follia”, cerca di “immaginare o fare ciò che nessuno ha mai fatto prima”.
Se, come dice Parisi, il fisico traduce fenomeni concreti in un linguaggio matematico, questo libro trasforma il linguaggio matematico in fenomeni concreti, rendendo tutto comprensibile anche ai “profani” e invogliando il lettore ad andare ad approfondire i vari temi toccati.

 

Marino Samuele Libero Liceo Classico Linguistico G.leopardi” ( Macerata, Marche )

Con questo libro Giorgio Parisi, Nobel per la fisica nel 2021, tenta di spiegare la sua originale teoria sui sistemi complessi che gli valse la vittoria del prestigioso premio. L’opera inizia con un’infarinatura del percorso di studi degli storni, per percorrere poi un lungo tratto della storia formativa dell’autore, dai primi anni all’università fino alle prime ricerche di spessore della sua carriera. Grazie a tal accortezza, il lettore è messo in condizione di capire i fondamenti della vita dell’autore che, antecedenti alla formulazione della teoria da Nobel, lo condussero allo sviluppo della stessa. Abilmente, infatti, Parisi non manca di presentare ed esplicare argomenti cardine dei suoi studi, ponendoli in una maniera comprensibile a un lettore attento, cosicché costui sia poi in grado di ricollegare il percorso logico dal “passato”, rappresentato da tali studi, al “nuovo”, con l’analisi del volo degli storni. Non di meno, il testo sembra scritto esattamente come la spiegazione a un sistema complesso, presentata nel primo capitolo, deve essere: come infatti è necessario partire da un elemento semplice, ad esempio l’elettrone, o l’atomo, per capire poi il comportamento di un sistema complesso formato dall’elemento semplice, così Parisi sembra partire da un argomento più semplice e discorsivo nei primi capitoli del libro e approdare a digressioni mano a mano più complesse. Per questo motivo, però, mia opinione è che sarebbe stato un bene concludere il tutto con l’argomento di partenza, cioè il volo degli storni, spiegato però in maniera più particolareggiata dell’inizio. Una conclusione in “ringkomposition” che, ritengo, sarebbe potuta essere efficiente.
Per quanto riguarda lo stile, un’abile alternanza di termini tecnici a vocaboli più colloquiali fa sì che il lettore non si annoi e si senta coinvolto, e percepisca la sua ignoranza su tali argomenti tenuta in considerazione dall’autore, dunque non la consideri più un limite ma un punto di partenza. Ma, in effetti, a tratti i passi con lessico specifico sono particolarmente vasti e un neofita rischia di trovarsi in difficoltà nella lettura.
In conclusione, è senza dubbio un libro scritto per un pubblico grande, anche se non grandissimo. Potrebbe risultare inaspettato al lettore il fatto che il libro non sia incentrato singolarmente sulla teoria valsa il premio Nobel all’autore. A un’attenta analisi si comprende, però, che ciò permette di acquisire delle conoscenze personali necessarie a un primo intendimento della teoria stessa in quanto l’intero libro si può percepire come un grande esempio del percorso necessario al suo sviluppo.

 

Rizzo Chiara Liceo Scientifico Statale G. Galilei ( Ancona, Marche )

Il libro del premio Nobel Giorgio Parisi, “In un volo di storni” è senza ombra di dubbio complesso da recensire in quanto ogni capitolo in cui esso si articola, tratta di un argomento diverso da quello precedente e da quello successivo. Leggendolo si giunge però alla conclusione che il libro possa essere riassunto in tre porzioni principali, potremmo dire, attraversato da tre filoni fondamentali: nella prima parte si parla effettivamente della meccanica che vi è dietro a quello che a un occhio disattento potrebbe sembrare il banale svolazzare degli uccelli nel cielo. Ho trovato questa parte estremamente interessante perché mi ha permesso non solo di apprendere qualche nozione in più riguardo il complesso mondo animale, ma riflettendo su scala più ampia, ho capito che cosa fa veramente un fisico o uno scienziato, colui che tenta di dare spiegazioni razionali ai fenomeni che diamo tutti i giorni per scontati.

A questo punto si ricollega la seconda grande tematica affrontata dall’autore che decide di raccontare il progresso della fisica e la vita di uno studente di fisica negli anni sessanta, che si trova dinnanzi un mondo nuovo e sconfinato dove “più uno scopre e più si rende conto di poter scoprire”, che deve ingegnarsi come può con gli strumenti dell’epoca per poter portare avanti i propri lavori e diffondere le scoperte.

La sezione che però ho apprezzato maggiormente è stata l’ultima, più astratta delle precedenti, dedicata al pensiero dello scienziato e a come nascano le idee che sfoceranno poi in teoremi, ad esempio, o addirittura in notevoli scoperte. Una frase in particolare riassume secondo me i concetti espressi in questa sezione “Per me un’idea è un pensiero inaspettato, sorprendente, assolutamente non banale”: leggere ciò ci dà diverse informazioni riguardo ciò che è la sensibilità dello scienziato perché sa dare il giusto peso ai pensieri, alle sensazioni che derivano dall’osservazione oggettiva e razionale della realtà, mentre un’altra persona potrebbe non notare determinati aspetti della vastità che ci circonda. A proposito di questo scrive “la differenza tra un buon matematico e uno cattivo è che il buon matematico capisce subito quali sono le affermazioni matematiche vere e quali sono le false, mentre un cattivo matematico deve cercare di dimostrarle per sapere quali sono vere e quali sono false”: Parisi sta quindi parlando di una mente matematica, che sa cogliere al volo gli imput derivanti dall’esterno, e quando alle volte è mancante di questo aspetto, riesce a mettere da parte le idee disordinate e acerbe formulate al momento, che però non conducono da nessuna parte (periodo di incubazione), per lasciare lavorare l’inconscio, che riesce a ordinare il disordine della mente per raggiungere la cosiddetta “Illuminazione”.

Complessivamente ho trovato questa lettura gradevole e nei punti in cui avrei potuto arrancare per la crescente difficoltà, come per magia l’autore ha inserito aneddoti e soprattutto esempi che mi hanno aiutata molto nella comprensione delle parti più tecniche, come se avesse previsto che in determinati passaggi il lettore necessitasse di supporto. Per questo mi sento di consigliarlo a chiunque, anche a coloro che si affacciano a letture scientifiche per le prime volte.

 

Rutigliano Tommaso Licei Costanza Varano ( Camerino, Marche )

Giorgio Parisi, premio Nobel 2021 per “la scoperta dell’interazione tra disordine e fluttuazioni nei sistemi fisici della scala atomica a quella planetaria”, Fisico italiano laureatosi a Roma nel 1970, ricercatore presso i Laboratori nazionali di Frascati e professore dal 1981 decide di scrivere “In un volo di storni” mettendo insieme alcune interviste e dei lavori già pubblicati.
Il libro, scorrevole ed avvincente, ripercorre la vita da “Fisico” dell’autore mettendo a nudo anche i suoi mancati traguardi. Ciò che colpisce particolarmente e rende interessante il libro è il racconto dell’uomo che si fonde completamente con la figura del “Fisico”. Parisi non è solo un Fisico per laurea ottenuta ma è un Fisico “INSIDE”. Dal suo racconto insomma non si riesce a percepire la distinzione tra l’uomo e lo scienziato. Il suo spirito di osservazione è la molla che fa scattare in lui il bisogno di CAPIRE cosa gli accade intorno. A tanti di noi sarà certamente capitato di osservare un volo di stormi, forse, i più attenti di noi saranno più volte rimasti incantati dalla precisione con la quale volano gli uccelli creando figure strane ed a volte incredibili…ma a quanti di noi sarebbe venuto in mente di studiare il perché gli uccelli volano così e soprattutto quale regola matematica si cela dietro a questa strana danza perfetta?…Ebbene un fisico riesce a guardare aldilà delle apparenze e si pone domande che “Noi umani” non ci porremmo mai nemmeno nei nostri sogni più arditi. Ciò che rende coinvolgente il libro è soprattutto il racconto della pazienza con la quale un Fisico sa aspettare, la perseveranza con la quale un Fisico sa riprovare fino al raggiungimento dell’obiettivo ma anche l’umiltà con la quale lo stesso Parisi ammette che “non mi è proprio venuto in mente” e magari, per questo, vede sfumare un Nobel... Ma il vero talento è paziente e sa aspettare il momento giusto per farsi notare e per raccogliere finalmente i frutti di tanto lavoro che fino a quel momento poteva sembrare inutile.
La passione che Parisi ha messo nel suo lavoro, che poi è stato la sua vita, permea dalle pagine del libro e nella lettura sembra a volte di trovarsi proprio lì, al suo fianco, negli aneddoti che racconta. Il messaggio che il libro lascia è profondo ed utilissimo specialmente per un giovane che cerca la sua strada per il futuro perché rappresenta una concreta testimonianza che lo studio attento, il lavoro di squadra e la perseveranza donano risultati che ti fanno vivere il lavoro come se fosse la cosa più bella che poteva capitarti nella vita.

In un volo di storni