Il libro Quando la scienza dà spettacolo di Silvano Fuso e Alex Rusconi, Carocci editore, è un libro sorprendente che mi ha consentito di viaggiare nel tempo e mi ha risvegliato ricordi di infanzia che sembravano perduti: all’età di dieci anni mi fu regalata una scatola di giochi di magia (Silvan svela i suoi segreti) e venir a sapere a quell’età che dietro ogni trucco c’era sempre una spiegazione e mai nulla di sovrannaturale, forse mi ha spinto verso la ricerca molto di più di quanto non ha fatto in seguito la scatola del Piccolo Chimico. Fuso e Rusconi descrivono in questo libro, con minuzia di particolari, non solo la storia “scientifica dell’illusionismo” mostrando come esso si sia sempre avvalso delle conoscenze scientifiche del tempo e riuscendo sempre a selezionare le novità più importanti ed interessanti (basti pensare agli automi favolosi di Houdin e ai suoi esperimenti con l’elettricità) ma anche l’importante ruolo che gli illusionisti hanno avuto proprio a supporto della scienza contro la stregoneria e la creduloneria. Gli illusionisti si avvalgono della scienza per stupire le folle mentre la scienza ha bisogno di stupore per continuare ad interessare la società, per questo il legame tra scienza e illusionismo è molto più forte di quanto si possa immaginare. L’illusionista si avvale di principi delle neuroscienze e della psicologia spesso anticipando anche validissimi studi scientifici. Interessante il capitolo che mostra come l’illusionismo abbia favorito la nascita del cinema, così come quello dedicato a Cornelis Escher, un artista-scienziato che ha sfruttato l’ingannevolezza della mente umana, ma ancor più interessanti quei capitoli che raccontano la nascita di comitati “scettici” e l’incredibile convivenza tra scienza ed illusionismo. Un libro ben scritto, completo, ricco di riferimenti e curiosità, alcune delle quali frutto di una ricerca accurata, un libro che non è diretto solo ad addetti ai lavori, ma che può essere letto da tutti coloro che hanno sempre cercato una spiegazione in quei giochi di magia che non mancavano mai negli spettacoli di prima serata della RAI.
Recensione del libro a cura del Prof. Claudio Pettinari.
