Recensioni del libro Oro blu. Storie di acqua e cambiamento climatico
Bruni Chiara IIS Orsini Licini ( Ascoli Piceno, Marche )
Oro blu - storie di acqua e cambiamento climatico è un libro di Edoardo Borgomeo incentrato sul ruolo socio-economico e culturale che l’acqua riveste nelle comunità umane. Attraverso la narrazione di varie storie ambientate in differenti parti del nostro pianeta, l’autore ci accompagna con la sua esperienza in un excursus volto a individuare l’importanza che questa preziosa sostanza ha per il genere umano. Pur non mancando esempi di società che vivono un rapporto sereno e armonico con l’acqua, sono sicuramente più frequenti casi in cui essa risulta essere maltrattata e sfruttata per interessi politici ed economici della società che la utilizza generando un business su di essa. Ciò che l’autore tenta di mettere in luce con questo libro è proprio la necessità di ricercare da parte dei singoli e delle intere comunità atteggiamenti da lui definiti idrofili nei confronti dell’acqua stessa per evitare di diventare a nostra volta vittime della sua forza distruttiva e per avere consapevolezza di come essa venga impiegata come strumento per generare conflitti all’interno dei gruppi umani che devono fare i conti con la sua scarsità o la sua inadeguata amministrazione. Emerge tra le righe l’idea di dover ricercare un rapporto sano e quasi primitivo con quella che è la sostanza alla base della vita umana e di ogni altro essere vivente e sulla quale gli uomini hanno il dovere non solo legale ma addirittura spirituale di generare una tutela. Quello del rispetto per l’acqua è un concetto che inizia a sovrapporsi e finisce per coincidere con quello di rispetto verso tutte le forme di vita: è l’acqua stessa che pian piano prende vita e si ribella alla forza usurpatrice degli uomini in forme drasticamente diverse: da distruttive inondazioni a estenuanti siccità, dal dissesto idrogeologico all’avvelenamento delle falde acquifere. É come se l’acqua stesse lanciando segnali di avvertimento per ricordarci quanto sia importante mantenere un rapporto il più pulito possibile con ciò che dà vita e che vita può togliere. Risulta dunque di fondamentale importanza la ricerca di nuovi equilibri che possano sempre soddisfare la domanda di acqua incontrando però il rispetto nei suoi confronti, un rispetto che può nascere solo da una corretta educazione e sensibilizzazione a quelle che sono problematiche attuali e estremamente delicate ma che potrebbero essere risolte attraverso uno sforzo comune: la chiave di ciò è individuabile in una nuova concezione dell’acqua, al di là dell materia in sè, legata al valore intrinseco dell’acqua nel suo rapporto e nella sua identificazione con l’uomo stesso che, mettendo da parte le sue ridicole pretese di dominio sulla natura, potrebbe finalmente riscoprire la bellezza di un mondo idrofilo. Dovendo fornire una valutazione del libro, assegnerei un 9 per l’efficace e scorrevole semplicità del testo, da essa reso particolarmente interessante e coinvolgente, oltre che per l’intrinseca attualità e serietà del tema trattato accompagnate dallo spessore dell’esperienza personale dell’autore.
Pettinari Corrado Iis Laeng-meucci ( Castelfidardo, Marche )
“Parlare dell’acqua come parte integrante delle nostre vite, non solo come una molecola o come una risorsa da sfruttare, ci può aiutare a vivere meglio il nostro rapporto con lei e lavorare per un mondo più idrofilo”.
Con queste significative parole Edoardo Borgomeo, ricercatore presso l’Università di Oxford ed idrologo, conclude il suo libro “Oro blu”, edito da Laterza nel 2020. Questo testo è un viaggio affascinante nel mondo dell’acqua per provare a pensarla non solo come una molecola o come probabile causa di guerre, carestie e catastrofi ma soprattutto come un’opportunità. L’autore racconta nove storie attraverso un viaggio che inizia in Bangladesh e si conclude in Sicilia. Si rimane colpiti, in particolare, da alcune narrazioni che trattano problemi poco conosciuti, ne è un esempio la lotta al fatberg nel sottosuolo fognario di Londra, dove il grasso avvolto negli oggetti, come semplici salviettine igieniche cotonate, crea veri e propri tappi di inquinamento difficili da estirpare. Nei vari capitoli emergono importanti messaggi ed insegnamenti e tra questi ne affiora uno che è legato al valore esemplare della Storia: forse dovremmo tornare a vivere come gli antichi Romani che gestivano l’acqua sporca al fine di tutelare la salute e il benessere dei cittadini. Forse dovremmo fare come gli Aztechi i quali, anche se subivano spesso l’immensa forza distruttrice delle inondazioni, riuscivano a convivere con questa energia, dandole spazio. Per usare le parole di Toni Morrison, scrittrice americana, “l’acqua ha una memoria perfetta e cerca sempre di tornare dov’era”. Sarebbe bello pensare l’Acqua come una personificazione: ecco allora che dovremmo tutti rispettarla di più, riscoprire il valore che ha e considerare che ciò che facciamo all’acqua è come se lo facessimo a noi stessi. Anche noi siamo un po’ come acqua che scorre, non vi è un momento in cui siamo uguali a quello precedente. Il nostro fare esperienze, il nostro incontrare gli altri, il nostro “scorrere” la vita nel tempo e nello spazio ci trasformano. Anche noi corriamo sempre avanti, sempre in divenire ma allo stesso tempo, a differenza di un fiume, noi possiamo voltarci indietro e fare tesoro di ciò che abbiamo imparato. La parola “idrofilia”, che fa da perno al libro, viene utilizzata dall’autore per mettere in evidenza la nostra relazione con l’acqua e, soprattutto, il termine ci ricorda che l’acqua è molto di più di una sostanza che beviamo: è anche qualcosa con cui possiamo condividere in maniera positiva la nostra esistenza, sia come individui che come società. Colpiscono molto i titoli delle singole storie: sono tutti proverbi legati a questa affascinante molecola polare, come a sottolineare che l’acqua fa parte di noi, della nostra cultura e del nostro linguaggio. Inquinamento delle risorse idriche, alluvioni, siccità, innalzamento dei livelli del mare, sono problemi affrontati in queste pagine e sono vicinissimi a noi. Borgomeo ci fa percepire questa “vicinanza” attraverso il racconto delle persone e le loro vicissitudini. Il lettore tende ad immedesimarsi nei personaggi del libro, vive le loro storie e i loro problemi costruendo una relazione con i protagonisti dei fatti. “Oro blu” ci porta a scoprire il nostro legame con l’acqua e a trasformare ciascuno di noi da “idrofobo” a “idrofilo” cioè consapevole che “l’acqua, come ogni forma di vita, non si controlla solo con la costrizione e il dominio, ma sapendola governare come parte stessa della nostra vita”.
Piermattei Diego Liceo Scientifico E Musicale G. Marconi ( Pesaro, Marche )
Al giorno d'oggi uno degli argomenti certamente più discussi è quello del cambiamento climatico e di come la nostra specie si adatterà a questa nuova versione della Terra. Tra le principali preoccupazioni che gli ecologisti sollevano c'è quella della gestione dell'acqua che, in un presente costituito da sprechi e contaminazioni, ed un futuro fatto di eventi estremi come piogge torrenziali e insopportabili siccità, rischia di diventare elemento centrale di una società che forse si è dimenticata della sua importanza. Ma da come ci racconta Edoardo Borgomeo non è così per tutti. In "Oro Blu" l'autore ci racconta nove esperienze vissute in prima persona in giro per il mondo, dialogando e rapportandosi con persone che vivono a stretto contatto con i vari aspetti dell'acqua. Tutti i racconti sono legati dall'indissolubile filo rosso del combattimento alle ingiustizie dell'uomo che sfrutta l'essenziale potere dell'acqua per i suoi loschi scopi di lucro. Essendo scritto in prima persona è facile immedesimarsi nell'autore che, dopo ogni dialogo, chiarisce il suo punto di vista sull'argomento appena citato. Il libro permette di capire a fondo quali siano davvero i problemi legati all'acqua che riguardano l'umanità nei più disparati luoghi del mondo, dimenticandosi per un attimo la vita in una società super sviluppata dove non manca niente e si beve acqua in bottiglia. Ciò che è davvero sorprendente a mio parere è la moltitudine di situazioni esposte dallo scrittore e la diversità che le contraddistingue. Questo fa riflettere su quante altre problematiche legate al brutto rapporto che l'uomo negli ultimi anni ha sviluppato con l'acqua possano ancora esserci nel mondo. Un rapporto definito dall'autore come "idrofobo" che solo negli ultimi secoli ha preso il sopravvento. Infatti questo comportamento così irrispettoso e menefreghista ai danni della sostanza che ci da sostentamento non è sempre esistito: lo sappiamo perché la civiltà da quando è diventata degna di chiamarsi tale ha sempre considerato l'acqua come sacra e imprescindibile perciò si è sempre avuto un comportamento "idrofilo" verso di essa. Solo nella società moderna, regnata dal capitalismo e dall'abuso del potere, i potenti hanno cominciato ad usare l'acqua come arma o elemento di lucro danneggiando tutti coloro che sono in balia delle loro scelte e irreparabilmente l'ambiente che fa uso dell'acqua come sua unica risorsa fondamentale insieme alla luce solare. All'interno del saggio però non si racconta solo dei disastri e dei problemi che la mancata conoscenza dell'acqua provoca ma vengono riportati anche esempi di come si possano risolvere queste problematiche e di come qualcuno, come per esempio gli Olandesi, ci siano riusciti con risultati eccellenti. Concludo dicendo che il libro scorre fluido e l'argomento trattato non pesa particolarmente. Fornisce un grande bacino di informazioni e spunti di riflessione non scontati. L'unica pecca forse è il fatto che essendo una raccolta di interviste scollegate tra loro, non è molto semplice seguire nella sua totalità.