Vertigine. Storie di chi si affida alla scienza e di chi impara a farlo

“Ci sono cascata anche io.” Bastano cinque semplici parole e Beatrice Mautino, biotecnologa e divulgatrice scientifica, si guadagna tutta la nostra attenzione, instaurando fin da subito un profondo rapporto di empatia: sentimento di cui è intrisa ogni singola pagina del libro, dalla prima all’ultima riga. “Vertigine” è una raccolta di storie di persone che vivono la scienza in prima persona nei laboratori, nei corridoi degli ospedali e nelle sale di aspetto. Leggendo, scopriamo vite di persone eccezionali ma anche di persone disoneste, di persone che imparano ad affidarsi alla scienza e di altre che se ne allontanano. Per chi osserva da lontano, il percorso verso la fiducia nella scienza è dritto e ben tracciato, perlopiù pianeggiante. Per chi si ritrova a percorrerlo con gli scarponi ai piedi, però, il sentiero può diventare tortuoso, dissestato e quasi sempre in salita. La tentazione di trovare scorciatoie si fa sempre più grande, ma quasi mai le strade più brevi portano lontano. E se addirittura potessero condurci in un baratro dal quale è difficile uscire? Inciampiamo nel baratro quando ci fidiamo di persone disoneste che promettono rimedi miracolosi e veloci; persone interessate solo ai propri interessi economici, che fanno leva sulla fragilità di chi soffre e che, per guarire, farebbe qualsiasi cosa. Se fosse così facile evitare il baratro, probabilmente questo libro non sarebbe mai stato scritto. Beatrice Mautino lo sa: sa cosa significa ritrovarsi su un terreno instabile e sentire la vertigine. Anche lei ha camminato con gli scarponi ai piedi e anche a lei è capitato di smarrirsi. Sì, perché non c’è razionalità che tenga quando emozioni come paura, ansia e frustrazione prendono il sopravvento. Consapevole di quanto sia importante avere una mappa che ci ricordi la direzione giusta da seguire, Beatrice Mautino ci aiuta a riconoscere com’è fatto il baratro, lo descrive e ci indica come possiamo evitarlo. L’autrice ci guida prendendoci per mano e camminando al nostro fianco, mai davanti. Ci mostra la complessità della scienza, fatta di metodi e tempi non sempre semplici da accettare ma necessari, se vogliamo stare bene davvero. Il fatto di scrivere nero su bianco che anche una scienziata può inciampare, non ha scalfito minimamente la credibilità della divulgatrice scientifica, anzi. È proprio il punto di forza del libro, perché le persone si mettono in cammino molto più volentieri quando non si sentono giudicate, ma capite e ascoltate. E possono anche percorrere tantissimi chilometri senza esitare un attimo, quasi orgogliose della fatica che le porterà lontano.
Arrivata alla fine del libro, non posso fare a meno di pensare che se tutte le donne e tutti gli uomini in prima linea nella scienza seguissero l’esempio di Beatrice Mautino, anche per chi cammina il sentiero apparirebbe più dritto, ben tracciato, perlopiù pianeggiante.

Recensione a cura di Claudia Vitturini, dottoranda Unicam

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