Dieci cose che ho imparato

Recensioni del libro "Dieci cose che ho imparato"

 Di Rosa Francesca Istituto Di Istruzione Superiore Leonardo Da Vinci ( Civitanova Marche, Marche ) 

In quest'ultimo saggio, pubblicato successivamente alla sua scomparsa, il noto giornalista e divulgatore televisivo Piero Angela ci consegna il suo testamento intellettuale ed umano: nelle 237 pagine di questo volume egli sintetizza, infatti, non solo temi e riflessioni di carattere scientifico, in parte già noti al suo pubblico - poiché espressi nella recente autobiografia, in precedenti pubblicazioni ed in parte nell’altrettanto recente programma tv “Prepararsi al futuro” - ma soprattutto con l’acume e il pragmatismo, che lo hanno da sempre contraddistinto, pur parlando di scienza, egli viene a tracciare il quadro di alcune delle più gravi ed evidenti disfunzioni della contemporaneità italiana, offrendone al tempo stesso – lucide e perfettamente realizzabili – le soluzioni.
Sono pensieri semplici i suoi, ma niente affatto banali, formulati ed esposti - come dichiarato orgogliosamente dallo stesso autore – con l’intento di avvicinare alla “cultura della conoscenza”, anche quella larga schiera di italiani, che nonostante l’ampia dotazione tecnologica attualmente in uso nelle nostre case -smartphone, pc, tablet, smart tv, friggitrici digitali - di scienza non vorrebbe proprio sapere. Soltanto questa specifica conoscenza, a lungo svalutata in un paese di solida tradizione umanistica come il nostro o di frequente demonizzata, perché avvertita come portatrice di perturbazioni, distruzioni, inquinamenti etc., effetti, in realtà, dovuti al cattivo uso che spesso gli uomini ne fanno, soltanto appunto un’adeguata conoscenza scientifica può permettere a tutti noi di decifrare i fatti, le idee, gli esseri umani e di offrirci moderni strumenti per muoverci – nel rispetto del nostro prossimo e del nostro pianeta - in piena consapevolezza e con vera libertà nel mondo.
Si parla, dunque, di tecnologia e metodo scientifico tra le pagine di questo libro, della brevimiranza dei nostri politici, di musica, di emotività, apprendimento ed informazione, di scuola e di merito, se ne parla in modo creativo ed accurato, coinvolgendo noi lettori di ogni età, ricordandoci come ogni ambito della realtà umana, sia a livello individuale sia di collettività, non sussiste isolatamente, ma si lega agli altri in uno stretto rapporto di causa ed effetto. Ancora una volta Felix – in quest’ottica -qui potuit rerum cognoscere causas!

 Iannotti Fulvio Iis Orsini Licini ( Ascoli Piceno, Marche )

“Dieci cose che ho imparato” (Mondadori, Milano 2022) è l’ultimo libro scritto da Piero Angela, un testamento di proposte e riflessioni per provare a superare “i tempi difficili” che il nostro paese sta attraversando. Piero Angela è stato giornalista, autore di diversi programmi televisivi di argomento scientifico, storico ed economico, scrittore di numerosi testi di carattere scientifico- divulgativo. Il saggio è diviso in dieci capitoli, le “dieci cose” appunto che l’autore dichiara di aver appreso nel corso della sua vita, ma che in realtà sono le questioni su cui si sofferma per indicare una strada, un percorso da intraprendere per migliorare il nostro futuro e superare le difficoltà che ci attendono. La scienza e la tecnologia, ossia la scoperta e l’invenzione, hanno cambiato il mondo eppure, la cultura non riconosce ad esse un ruolo così determinante. “Un’attività intellettuale così alta come quella scientifica ha una rilevanza minima nella cultura”. Nel nostro paese la cultura classica è “il punto di riferimento intellettuale per la comprensione del mondo e dell’uomo”, le pagine letterarie monopolizzano la nostra cultura. Piero Angela consiglia di cominciare l’opera di rinnovamento dalla scuola, da cui “esce il cervello del paese”. No all’insegnamento delle materie scientifiche tagliate a fette, sì all’insegnamento della scienza come dinamica degli eventi, come nuova ecologia tecnologica. Finalmente qualcuno che ha provato a risolvere la diatriba tra sostenitori del liceo classico e sostenitori del liceo scientifico: le scuole, tutte, si devono rinnovare, devono andare al passo con i tempi. “In passato le società erano più semplici, le cose cambiavano lentamente, la tecnologia incideva in misura minore e comunque il cambiamento si spalmava su tempi più lunghi”. Oggi “la macchina sulla quale viaggiamo è cambiata” e la cultura non può più essere “identificata con certe categorie tradizionali”. È necessario fare “cultura della conoscenza” e anche la televisione deve contribuire a diffondere questi argomenti per far crescere la mentalità scientifica, soprattutto nei giovani. Angela si sofferma ad analizzare l’ambiente e l’energia, affrontando il problema dell’utilizzo della plastica e dell’eccessivo consumo dell’acqua, tocca diversi argomenti e suggerisce di investire sui beni immateriali quali la conoscenza e i valori. Il testo si legge con rapidità grazie ad uno stile giornalistico chiaro e lineare. Frequenti sono le domande, gli esempi e gli elenchi in asindeto, perché le parole sono le carte che Piero Angela ha voluto lasciarci sul tavolo, per invitarci a giocare con lungimiranza la partita che ha come posta in gioco il nostro futuro. La mia valutazione del libro è 8/10 perché l’autore ci ha fornito tutti gli ingredienti per provare a produrre ricchezza, sta a noi saperli dosare, maneggiare ed amalgamare.

 Leoni Francesca Istituto Istruzione Superiore F. Filelfo ( Tolentino, Marche )

Per diverse generazioni la presenza di Piero Angela è stata una costante, un’icona indiscussa del mondo della scienza.
Intrigante coinvolgente e soprattutto educativo, l’autore è riuscito a mantenere il successo nei suoi programmi televisivi rispetto a tanti altri, puntando sulla qualità dei contenuti.
È partito dalla divulgazione scientifica arrivando a trattare tematiche ambientali, politiche e storiche, dimostrando come l’approccio scientifico non debba essere relegato nei laboratori o negli ambienti universitari.
Leggendo questo libro caratterizzato dalla consueta chiarezza espositiva dell’autore, emergono tutte le conoscenze e le idee che egli ha maturato in una vita ed in una carriera molto lunga.
Attraverso la sua tipica modalità di narrazione, riesce a guidare il lettore in un viaggio straordinario illuminando le menti e soprattutto ad ispirare la giusta curiosità.
Responsabile e saggio, Piero Angela con questo suo ultimo testo ha lasciato non solo un elenco delle più grosse problematiche che hanno fatto retrocedere lo sviluppo della nostra Nazione, ma anche le soluzioni, si, anche le soluzioni! Ecco qui la sua saggezza e senso di responsabilità.
Ossia gli investimenti sui quali si dovrebbe puntare per affrontare e vincere le sfide che ora stanno dominando la quotidianità.
Infatti il libro dal titolo “le 10 cose che ho imparato”, tratta proprio delle 10 tematiche che stanno togliendo lo splendore alla nostra fantastica Nazione. Dà una chiara prospettiva su temi vitali come energia, tecnologia, scuola, politica e demografia, rivelando come queste dinamiche influenzano le nostre vite.
Quale generazione potrebbe avere più voce in capitolo, e mettere più in luce l’importanza dell’impegno civico e della consapevolezza dell’ambiente che ci circonda?
I destinatari di questa produzione letteraria, dovrebbero essere le generazioni dei più giovani, i quali possono ricavare degli spunti per mettere in pratica questi suggerimenti, queste idee, proprio per passare dalla teoria alla pratica, essere gli attori di questa sperimentazione, perché proprio i giovani potrebbero avere il potere di plasmare il corso degli eventi, di essere i protagonisti del cambiamento, trasformando le sfide in opportunità.
Per concludere, “le 10 cose che ho imparato” rappresenta più un programma di governo, che un semplice libro di scienza. Esso ci regala gli strumenti per acquisire una prospettiva critica, in modo da farci maturare, crescere e diventare dei cittadini consapevoli e soprattutto attivi.
Di sicuro anche con questa produzione letteraria l’autore è riuscito ad attrarre il suo pubblico già affezionato, ma riuscirà anche, ad ispirare talmente tanto, da far bruciare dentro la fiamma del dovere, di non trascurare le precise istruzioni che l’autore ci ha lasciato per diventare gli agenti del cambiamento per un futuro migliore?
Questa lettura riuscirà a far immaginare una Italia capace di ascoltare le speranze e le ambizioni della nuova generazione?
Intanto… leggete gente, leggete!

 Lopez Matilde Istituto Istruzione Superiore F. Filelfo ( Tolentino, Marche )
Nell’età dell’intelligenza artificiale, mentre ci stiamo avviando a grandi falcate verso un futuro ipertecnologico, carico di promesse e di progresso che, secondo alcuni, renderanno quasi pari allo zero i limiti che fino ad oggi potevamo definire “umani” e che, secondo altri, invece, finiranno per catapultarci nel più profondo dei buchi neri che la mente umana possa immaginare, leggere “Dieci cose che ho imparato” di Piero Angela è come entrare in una ‘macchina del tempo’, capace di farci muovere all’interno del Multiverso senza paura, spaziando dal passato al futuro, senza perdere mai di vista il presente, l’Oggi, meta e fine del viaggio.
Nella sua lucida esposizione, l’autore spiega, descrive, convince, parlando di cosa siamo, da dove veniamo, dove possiamo arrivare…e come tutti i grandi maestri del passato parla di ciò che ben conosce, per studio o esperienza personale, in modo semplice e chiaro.
La dissertazione comincia dal concetto fondamentale di “brevimiranza” della politica, quella di ieri e ancor più quella di oggi, da secoli intenta a preferire “ l’uovo” di oggi alla “gallina” di domani, concentrata su una ricchezza che non riesce a produrre, ma neanche a distribuire. Secondo l’autore, infatti “investiamo poco in tutto quello che potrebbe aiutare la nostra crescita”: la ricerca, la scuola, la produttività, i centri di eccellenza.
Percorrendo la storia italiana dal 1861, con rapidi tratti, vediamo prender forma il lungo iter di crescita che il nostro Paese ha dovuto affrontare nell’economia, nel lavoro, nel cambiamento demografico, nella conquista dei diritti civili e politici e della democrazia, da “Garibaldi alla Luna”. Questo viaggio- sostiene l’autore- non sarebbe stato possibile senza la scienza e la tecnologia: riconoscere la loro importanza potrebbe essere la chiave di volta della nostra società, lanciata come un treno in corsa verso il disfacimento, qualora non si dovesse riuscire a realizzare una vera inversione di rotta di tutto il nostro impianto culturale.
Sanare le due culture -da sempre lontane- nel nostro Paese e anche altrove: quella scientifica e quella umanistica. Solo chi riuscirà a realizzare questo potrà sperare di progredire, di aprire orizzonti nuovi alle generazioni del futuro: non esiste una cultura del sapere e una del saper fare, esistono giovani capaci, menti e cervelli attivi, che sanno muoversi con disinvoltura tra l’una e l’altra, purché la prima smetta di sentirsi minacciata dalla seconda e purché la seconda non tenti di dimostrare inutile la prima. Basterebbe partire da cose semplici, “immateriali” come la correttezza, la giustizia, il merito, le conoscenze, i valori per creare una società nuova.
È dunque inutile aver paura del progresso tecnologico, delle macchine, dell’intelligenza artificiale: oggi la corsa verso il futuro “non può essere contro la macchina, ma insieme alla macchina” dice Angela.
Quale, allora, il futuro che ci si prospetta davanti? Come un moderno Doctor Strange, perso nella contemplazione di tutti i possibili scenari futuri, l’autore sembra congedarsi, dicendo “a voi la scelta!”
E come non essere d’accordo con lui?

 Orsini Alberto Iis Orsini Licini ( Ascoli Piceno, Marche )

Per chi era abituato ad ascoltare Piero Angela durante le sue trasmissioni nel corso degli anni, sicuramente gli sembrerà di sentire la sua voce leggendo il libro "Dieci cose che ho imparato". La punteggiatura, infatti, sembra quasi assecondare il ritmo del suo parlato, come se anche questo testo sia un'altra puntata de "Il mondo di Quark".
La caratteristica del linguaggio che predomina è certamente l'eleganza con cui quest'uomo di grande cultura espone concetti complessi, scovandone la semplicità e senza snaturarne i contenuti, per raggiungere una più vasta platea. Sí, perché anche con questo suo ultimo lascito, Angela ha dato l'ennesima riprova di essere un divulgatore di scienza ai massimi livelli, dove l'eccellenza sta proprio nel fatto di saper rielaborare contenuti, mantenendone completezza e precisione, ma modellandoli per una migliore ricezione e fruibilità. Cosa non poteva fare un uomo amante del sapere, curioso e sempre pronto a nuove ricerche e stimoli, se non lasicare il suo testamento in favore del suo Paese? L'amore per l'Italia, già solo per le sue mille ricchiezze che ammalierebbero qualsiasi studioso, è l'oggetto della sua ultima fatica. Sembra quasi che nei quasi cento anni del suo "passaggio" sulla terra, il conduttore abbia voluto lasciare un "testamento" in cui elenca 10 scenari che possono risollevare o comunque migliorare la nostra esistenza su questo pianeta. Ciò che emerge non è l'ennesima riprova della sua capacità argomentativa, critica, scrupolosa e impeccabile, quanto quella gioviale speranza che con l'impegnone alcune canzoni consapevolezze si possano superare delle criticità. Così dalla politica, passando per la scienza e la tecnologia, e ancora, la scuola, la nostra cultura, l'informazione, l'ambiente e l'energia, passando per la demografia, l'emotività e il cervello, Angela offre un excursus di studi e rilfessioni per condividere con i suoi lettori misure e strategie per risollalevare le sorti del Paese. Un insegnamento, quello dello scrittore, di grande devozione e passione per il proprio lavoro, messo a servizio della collettività.

Properzi Giulia Liceo Scientifico Statale “t.c.onesti” ( Fermo, Marche )

Piero Angela, attraverso il libro “Dieci cose che ho imparato”, ci accompagna per un’ultima volta in un viaggio verso la consapevolezza dei problemi attuali perché ciascuno si impegni a garantire un futuro migliore alle generazioni future.
L’autore scrive in prima persona, utilizzando un lessico molto semplice e chiaro e un registro quasi colloquiale. Con generosità consegna al lettore ciò che di più importante ha appreso nel corso della sua lunga esistenza in merito a politica, istruzione, scienza ed economia, illustrando in modo molto realistico la situazione difficile in cui si trova l’Italia, nonostante il suo illustre passato.
Lo scopo che si prefigge è quello di indicare una nuova strada da percorrere e per questo da tenere a mente, determinanti per noi stessi e per la nostra società.
Mette in luce l’importanza della scienza e della tecnologia e sottolinea come in Italia non vengano valorizzate adeguatamente e siano spesso considerate in contrasto con la cultura umanistica. Invita ciascuno a riflettere sull’unitarietà dei saperi e sulla necessità di investire in educazione e istruzione per innalzare le competenze degli studenti italiani ed anche per evitare che i migliori ricercatori si trovino costretti ad abbandonare il nostro Paese.
L’immagine dell’Italia che emerge dal libro è infatti quella di una nazione indietro rispetto ai paesi occidentali e alle “tigri asiatiche”. Tale immagine non può che destare preoccupazione e appare in contrasto con quella grandiosa e illustre delineata dalle numerose trasmissioni televisive ideate e curate dall’autore.
Il contenuto del libro appare pertanto inatteso, soprattutto considerando che si tratta dell’ultima opera di un uomo che ha dedicato tutta la vita a diffondere la conoscenza e la bellezza, celebrando la grandezza dell’Italia e le sue intelligenze straordinarie che hanno svolto un ruolo fondamentale per la crescita dell’umanità.
Chi si attende di trovare spiegazioni di teorie o descrizioni di grandiose opere d’arte, rischia di rimanere deluso. Al termine della sua vita, Piero Angela sembra piuttosto voler lanciare un appello sul pericolo che stiamo correndo, quello di regredire rispetto al passato e di non dare il giusto spazio alla ricerca, all’innovazione, alla cultura e allo studio.
Il suo è un grido di disperazione: “il nostro Paese ha bisogno di beni immateriali, cioè di conoscenza e valori”. Ci invita a non pensare che sia troppo tardi e a combattere a rispondere al suo grido.
Ne consiglio la lettura a tutti coloro che hanno a cuore il futuro del nostro Paese perché prendano coscienza dei suoi problemi e si ingegnino per risolverli, sognando un mondo diverso.

  Serfilippi Giada Polo Scolastico 2 " Torelli " ( Fano, Marche )

Leggere l’ultimo libro di Piero Angela è un po’ come fare un viaggio nella sua mente e nel suo modo di operare: egli analizza fenomeni sociali fondamentali in maniera scientifica, attraverso un linguaggio chiaro e avvincente, con esempi pratici e semplici.
Con il suo personale stile fa sì che alla fine del testo si abbia la sensazione di aver fatto un piacevole cammino con un compagno di viaggio che ti incoraggia nelle diverse tappe a scoprire nuovi panorami, ma rendendoti protagonista del viaggio stesso, ed in quanto tale con una rinnovata visione della possibile meta futura.
Partendo da un punto di vista storico l’autore evidenzia come il progresso tecnologico e scientifico sia stato fondamentale per l’uomo per migliorare le proprie condizioni di lavoro, il proprio stato di salute, la gestione del proprio tempo, dei propri diritti e come nei secoli più recenti questi cambiamenti siano avvenuti in
tempi rapidissimi.
Egli afferma quindi che la politica dovrebbe gestire in maniera efficiente ed efficace le importanti novità introdotte dallo sviluppo tecnico scientifico per creare un sistema integrato dove la produttività possa rispondere alle domande crescenti della società come sanità, istruzione, assistenza pubblica, ecc ecc.
Lo scrittore sostiene che scelte lungimiranti di politica sul lungo raggio possano contribuire enormemente a questa visione sinergica.
Per esempio Angela evidenzia come sarebbe importante investire sull’educazione offrendo agli studenti la possibilità di frequentare centri di studio d’eccellenza dove formare cittadini capaci di gestire la complessità del futuro, quindi vedere la scuola, la ricerca, l’università come investimento strategico produttivo invece che fonte di spesa.
In questo contesto l’autore afferma che se la tecnologia deve essere a misura di uomo è vero anche che è necessario formare cittadini capaci di gestire scienze e tecnologia in un orizzonte culturale globale dove gli ecosistemi naturali interagiscono con ecosistemi artificiali in modo sempre più complesso.
A proposito di panorami complessi lo scrittore continua la sua analisi prendendo in considerazione i mezzi di comunicazione e la relazione con cultura e scienza, il rapporto tra automazione e mondo del lavoro, lo sviluppo di energia pulita, l’andamento demografico.
A chiusura del libro il divulgatore scientifico dichiara una verità molto semplice: il futuro è incerto ma dipende dalle scelte individuali e collettive che gli esseri umani compiono e che da questo punto di vista dovrebbero essere guidate da valori trasversali come correttezza, lealtà, merito.
Piero Angela da un lato afferma che il nostro paese sembra navigare in una direzione diversa rispetto a quella da lui auspicata, dall’altro asserisce “o non è mai troppo tardi?” forse per incoraggiare il lettore a portare avanti una visione responsabile e lungimirante sulla società che si vuole nel futuro.

  Sorcinelli Riccardo Polo Scolastico 2 " Torelli " ( Fano, Marche )

DIECI COSE CHE HO IMPARATO
PIERO ANGELA

"Dieci cose che ho imparato" di Piero Angela rappresenta un'opera magistrale nel panorama della divulgazione scientifica italiana.
Con la sua lunga e illustre carriera nel campo della comunicazione scientifica, Angela si conferma ancora una volta come una delle voci più autorevoli e rispettate nel settore.
Questo libro, suddiviso in dieci capitoli, offre al lettore un'esaustiva esplorazione di una vasta gamma di argomenti scientifici, dalla fisica alla biologia, dall'astronomia alla medicina.
Attraverso un linguaggio accessibile e una narrazione coinvolgente, Angela condivide con il pubblico le sue esperienze personali e le conoscenze acquisite nel corso degli anni, offrendo una prospettiva unica e illuminante sulla scienza e sulla sua evoluzione nel corso dei secoli.
Ogni capitolo si concentra su un tema specifico, esaminando le scoperte più significative nel campo della ricerca scientifica e offrendo interessanti aneddoti e curiosità legate al mondo della scienza.
Ma ciò che rende davvero speciale questo libro è la capacità di Angela di trasmettere la sua passione per la scienza e la conoscenza, rendendo accessibili anche gli argomenti più complessi a un pubblico ampio e variegato.
Attraverso una serie di esempi pratici e spiegazioni chiare, l'autore rende la scienza comprensibile e avvincente per tutti, stimolando la curiosità e l'interesse del lettore.
Inoltre, "Dieci cose che ho imparato" offre una preziosa opportunità per riflettere sul ruolo che la scienza ha svolto nella nostra società e nel nostro modo di pensare nel corso della storia.
Angela esplora le implicazioni sociali, culturali ed etiche delle scoperte scientifiche, offrendo spunti di riflessione che vanno oltre il mero aspetto tecnico della scienza.
In conclusione, "Dieci cose che ho imparato" è un libro che va oltre la mera divulgazione scientifica, offrendo al lettore una profonda esplorazione del mondo della scienza e della conoscenza.
Con oltre duemilacinquecento caratteri, questa recensione mira a catturare l'essenza e l'importanza di questa straordinaria opera, invitando il lettore a immergersi in un viaggio affascinante attraverso le meraviglie della scienza e della mente umana.

Valentini Sara Iis Orsini Licini ( Ascoli Piceno, Marche )

Il libro "Dieci cose che ho imparato" di Piero Angela emerge come un'opera di divulgazione scientifica di notevole profondità e rilevanza nel panorama culturale contemporaneo. Questo volume, pubblicato nel 2022 da una rinomata casa editrice italiana (Rizzoli), si propone di condurre il lettore in un emozionante viaggio attraverso le tappe cruciali della storia della scienza e della conoscenza umana. Angela, con questo libro, dimostra di essere un magistrale divulgatore scientifico perché ha la straordinaria capacità di rendere accessibili anche i concetti scientifici più complessi, grazie a una scrittura chiara, coinvolgente e avvincente che riesce a catturare il lettore. Il libro è suddiviso in dieci capitoli, ognuno dei quali offre una panoramica completa e dettagliata di vari aspetti della conoscenza umana, abbraccia temi che spaziano dalle radici antiche fino alle sfide etiche e scientifiche contemporanee. Ogni capitolo è arricchito da aneddoti personali, storie e aneddoti che conferiscono una dimensione umana e avvincente alla narrazione. Il lettore, leggendo questi racconti, viene immerso completamente nella narrazione, e riesce a connettersi emotivamente con l'autore e a comprendere meglio il contesto storico e culturale in cui si sono sviluppate le grandi scoperte scientifiche. Angela, attraverso una narrazione articolata e ben strutturata, conduce il lettore in un viaggio avvincente e stimolante che abbraccia temi che vanno dalla storia alla scienza, dalla tecnologia alla natura. Le illustrazioni presenti all'interno del testo contribuiscono ulteriormente a rendere accattivante la presentazione dell'opera, catturando l'attenzione del lettore e arricchendo l'esperienza di lettura. Questi elementi visivi fungono da complemento ideale alla trattazione scientifica, offrendo al lettore una visione più completa e intensa dei concetti esposti.
Angela, con "Dieci cose che ho imparato" va però oltre la mera esposizione di fatti scientifici, perché fa anche una riflessione profonda e personale sul significato e sull'importanza della conoscenza umana. L’autore si presenta come un guida appassionata nel mondo della scienza, invitando il lettore a esplorare con lui le meraviglie del sapere e a porsi domande fondamentali sulla natura dell'universo e del nostro posto al suo interno.
In conclusione, questo libro si configura come un'opera completa e stimolante, capace di informare, coinvolgere e ispirare chiunque abbia a cuore la conoscenza e la scoperta del mondo che ci circonda. Grazie alla sua struttura ben definita, al suo contenuto ricco di spunti interessanti e alla sua narrazione coinvolgente, "Dieci cose che ho imparato" si rivela un indispensabile compagno di viaggio per chiunque sia interessato alla storia della scienza e alla ricerca del sapere.

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