Fitopolis, la città vivente, di Stefano Mancuso, edito da Laterza, è veramente un bel libro, che con un linguaggio semplice, efficace, mai presuntuoso e banale, ci descrive ciò che è accaduto al pianeta negli ultimi anni, come si sono trasformate le nostre città, come ci siamo trasformati noi, come sono mutate le condizioni ambientali. Partendo dall’idea che si è sviluppata nel tempo che l’uomo è misura di tutte le cose e che, l’architettura, progetta città sull’idea del corpo umano, Mancuso racconta di intuizioni e teorie sull’evoluzione delle nostre metropoli, su come le specie animali e le piante rispondano e mutino i loro comportamenti a seconda dei cambiamenti climatici e ci invita a tornare a vivere nei nostri luoghi insieme a tutto ciò che ci circonda, mai separati dalla natura, mai contro di essa. Sarà l’armonia tra piante ed animali, possibile nelle fitopolis, città del futuro, la migliore soluzione per la nostra sopravvivenza. Il libro è pieno di spunti interessanti e se volete sapere cosa è Jimbocho, piuttosto che come è possibile vivere millenni e rimanere forti e robusti come gli olivi di S’ortu mannu, o se siete curiosi di conoscere a che cosa è dovuta la differenza dei fringuelli di Darwin e il colore della falena delle betulle, dovete leggere questo libro. Vi arricchirà sicuramente!
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