Recensioni del libro "La scorciatoia"
Mallucci Federico Liceo Statale " E. Medi " ( Senigallia, Marche )
“LA SCORCIATOIA, Come le macchine sono diventate intelligenti senza pensare in modo umano” di Nello Cristianini ci pone davanti a una riflessione su uno degli argomenti che sta più monopolizzando l’opinione pubblica di questi tempi: l’intelligenza artificiale. Questi “agenti intelligenti” ormai sono parte della nostra vita, questi maggiordomi digitali si occupano di noi da quando ci svegliamo a quando andiamo a dormire. L’IA è più di quello che pensiamo, il nostro pensiero si ferma a Siri ed Alexa, tuttavia l’intelligenza artificiale si trova anche nel più banale degli annunci che ci appare nelle notifiche sul cellulare. Nello Cristianini ci presenta questo problema in maniera molto esaustiva e semplice, basta davvero staccare la spina quando i robot si fanno troppo potenti come scherzò Barack Obama nel 2016? Scopriamolo insieme.
La domanda che ho trovato più interessante nel libro è stata questa: gli agenti intelligenti sono degli assistenti che ci facilitano la vita o sono dei controllori che ci permettono di vedere solo quello che fa loro comodo per raggiungere gli obbiettivi a loro prefissati?
Ricordiamocelo sempre, le intelligenze artificiali sono dopotutto una nostra invenzione, dovremmo sempre avere una soluzione ai loro malfunzionamenti, inoltre avendo noi costruito il loro codice dovremmo essere in grado di prevedere i loro comportamenti. Sul piano teorico tutto ciò ha senso, le nostre invenzioni si comportano come noi vogliamo. Una tesi che tiene solo sul piano teorico però, Cristianini ci mostra come già dal secolo scorso alcuni agenti quali AlphaGo avevano trovato modi alternativi di raggiungere i propri obiettivi rispetto a quelli che i loro creatori avevano messo nel loro processore. Se si trova una via più veloce per raggiungere il proprio scopo perché un agente artificiale, che non è a conoscenza di alcun principio di etica e di morale o di alcuna legislazione, non dovrebbe intraprenderla? Secondo molti questo pericolo esiste solo nella mente degli scienziati, difatti pensano di potersi rendere conto di quando un agente artificiale stia uscendo dal loro controllo; ma, come spesso succede, nemmeno si rendono conto che l’algoritmo di TikTok gli ha appena propinato cinque reel identici di gattini negli ultimi sei. Già l’intelligenza artificiale non è solo nei robot, la troviamo ovunque, qualsiasi compito che l’uomo non deve svolgere appartiene all’intelligenza artificiale, ora capite quando dicevo che ne siamo dipendenti?
Cristianini usa un linguaggio tecnico che può risultare complicato da comprendere se non si hanno conoscenze specifiche, ma ritengo che con un leggero sforzo mentale il libro possa diventare interessante anche per i meno ferrati in materia.
Il libro è originale (non sono molti gli autori che parlano di IA), coinvolge divertendo il lettore e naturalmente, come già precedentemente accennato, tratta un argomento che è assolutamente centrale e attuale nella nostra società.
“La scorciatoia” è un libro che parte in maniera alquanto difficile e che potrebbe scoraggiare i lettori principianti, tuttavia se si ha voglia di superare lo scoglio del terzo capitolo concede una divertentissima avventura alla scoperta di un mondo che ci è molto vicino, ma di cui sappiamo veramente poco. Questo libro fa ciò che ogni libro dovrebbe fare, diverte e appassiona. Credo sia ora per tutti di scoprire la mano invisibile che si nasconde dentro ai nostri cellulari.
Ragnini Mattia Liceo Scientifico Galileo Galilei ( Ancona, Marche )
Nel decennio dell’esplosione dell’attenzione mediatica attorno a quei sistemi comunemente definiti “Intelligenza Artificiale”, il saggio “La scorciatoia”, realizzato dall’informatico e docente universitario Nello Cristianini, si presenta come l’illuminante strumento per fare ordine sull’argomento, attraverso un’analisi lucida e accurata di caratteristiche, benefici, rischi e possibili risvolti dell’ultima grande tappa della rivoluzione digitale.
Nel libro, combinando sapientemente capacità narrativa, coerenza e chiarezza linguistica, l’autore illustra distinzioni terminologiche ed esempi pratici con rigore scientifico e la ripetitività necessaria per metabolizzare al meglio concetti a cui difficilmente si è avvezzi. Prima chiarisce doverosamente la definizione di intelligenza maggiormente accettata nel suo campo, intesa come la capacità di un agente di comportarsi in modo efficace in una varietà di ambienti sulla base delle informazioni disponibili, smentendo in questo modo la falsa credenza del legame imprescindibile tra questa e l’umanità; in seguito approfondisce, servendosi di numerosi esempi, l’evoluzione del funzionamento e del modo di concepire le macchine intelligenti.
Se è vero che a partire degli anni cinquanta si susseguono fasi di sviluppo della ricerca alternate ad altre di sfiducia e declino, Cristianini individua la vera svolta nel momento in cui, tra gli anni Ottanta e Novanta, si intuisce che tali macchine si rivelano enormemente più efficaci se istruite con quantità enormi di dati presenti in natura: attraverso esse, gli algoritmi alla base di queste tecnologie sono capaci di rilevare autonomamente regolarità statistiche da una mole colossale di parametri su cui basare le proprie decisioni. Proprio l’avvento di tale “data-driven machine learning” rappresenta la “scorciatoia” che ci ha permesso di accelerare la ricerca nel campo e che si trova alla base di tutte le macchine intelligenti essenziali per le attività di miliardi di individui, aziende, banche, governi e social network.
Suggerendo contenuti e amicizie, selezionando potenziali candidati lavorativi, concedendo mutui, analizzando consumatori e in alcuni casi persino “valutando” i cittadini, è tuttavia fondamentale rendersi conto di come tali strumenti esercitino un’influenza di primo ordine su mercati, istituzioni, cultura e pensiero. In particolare, l’autore evidenzia come l’uso di tecniche di microtargeting basate su dati psicometrici raccolti dagli algoritmi per influenzare acquisti ed elezioni (come Cambridge Analytica) o la crescita dei preoccupanti fenomeni di polarizzazione e depressione causati dalle bolle di contenuti presenti su Internet, dimostra l’urgente necessità di un intervento da parte delle istituzioni.
Su questo egli si svincola, molto lucidamente a mio avviso, da tutti gli approcci proibizionisti e semplicistici che propongono di “staccare la spina”, come affermò Obama in un’intervista del 2016. Fornendo una visione fiduciosa nel progresso, ma anche ben consapevole dei suoi rischi, che condivido pienamente, Cristianini riconosce che l’unica via per una sana convivenza con l’IA risiede in una regolamentazione che limiti gli interessi dei privati e privilegi il benessere e la dignità umana. Alla luce di ciò, è fondamentale ricordare che l’evoluzione del machine learning, creata dall’uomo per l’uomo, non può “uscire dal nostro controllo” da sola, bensì i suoi effetti sul futuro dell’umanità dipenderanno unicamente dalle nostre decisioni.
Santinelli Federico Liceo Scientifico Leonardo Da Vinci ( Jesi, Marche )
L’Intelligenza artificiale (IA) è oggi al centro del dibattito pubblico culturale e politico, sia per le sue enormi potenzialità, sia per i rischi insiti in un suo uso scorretto, dovuto a un’assenza di regolamentazione etica e giuridica.
Nel libro “La Scorciatoia - Come le macchine sono diventate intelligenti senza pensare in modo umano”, Nello Cristianini, docente di Intelligenza Artificiale presso l’Università di Bath nel Regno Unito, analizza l’impatto che l’IA ha e avrà sempre più sulla nostra vita quotidiana e ci guida nella comprensione delle “scorciatoie” statistiche basate sull’apprendimento automatico che l’hanno creata, distanti dal modo in cui ragiona la mente umana e per questo spesso considerate rischiose, perché fuori controllo per l’uomo. Le macchine intelligenti, infatti, hanno imparato a comportarsi come noi senza però pensare come noi: infatti hanno raggiunto risultati straordinari basando il loro comportamento su relazioni statistiche ricavate da grandi quantità di dati e non seguendo modelli logici.
Nel libro, pubblicato nel 2023 dalla casa editrice Il Mulino, l’autore mette in guardia contro il rischio di essere colti di sorpresa dagli effetti collaterali dell’IA senza esserci preparati in tempo, perché solo conoscendo le macchine intelligenti è possibile convivere con loro e fidarci, delegando loro decisioni importanti. L’autore afferma con convinzione che non bisogna avere paura di questa evoluzione tecnologica: non si può tornare indietro e “staccare la spina”, come disse il presidente Obama nel 2016 in risposta a una domanda sui rischi legati all’IA. Dobbiamo quindi comprendere l’intelligenza artificiale e soprattutto emanare leggi ed imporre regole che tutelino le persone dai rischi di un suo utilizzo inopportuno: ciò richiederà la collaborazione ed il dialogo tra scienze umane, sociali e naturali. L’IA non è una minaccia per l’umanità a patto che non sia solo il mezzo per produrre un maggior profitto per pochi, ma renda migliore la vita di tutti.
Il libro - un saggio divulgativo molto concreto, dal lessico semplice e accessibile a tutti, anche ai meno esperti di nuove tecnologie - risponde proprio a queste domande, offrendo un panorama completo, dalle origini storiche e teoriche dell'IA e delle tecniche di apprendimento automatico, fino alle applicazioni pratiche, per esempio nella robotica e nella medicina, e ponendo l’attenzione sui prossimi cambiamenti della società causati dal suo sviluppo. Dal libro emerge il grande ottimismo dell’autore circa le sfide future dell’IA che dovrà non solo avere come obiettivo l’efficienza e il guadagno, ma essere al servizio dell’umanità e promuovere il suo benessere. L’IA non è né buona né cattiva, dipende come viene usata: ecco perché servono norme precise per renderla affidabile e sicura.
Dobbiamo accettare le sfide dell’IA senza angoscia, usando proprio la nostra intelligenza, non lasciando il potere in mano a poche aziende che, potendo investire grandi capitali, cercheranno di acquisire il controllo esclusivo dei nostri dati: è qui che la politica deve agire, fissando regole per la tutela del bene comune.
Consiglio questo libro a tutti coloro, più o meno esperti in materia, che vogliono approfondire la loro conoscenza dell’IA e dei meccanismi che stanno alla base dell’apprendimento automatico e riflettere sul suo impatto sulla società, per diventare più consapevoli ed essere pronti ad affrontare le sfide che l'IA ci porrà in futuro.