Il gruppo di ricerca che costituisce lo spin off IrIdES è coordinato dalla dott.ssa Sandra Pucciarelli e dott.ssa Rita Giovannetti, rispettivamente della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria e della Sezione di Chimica della Scuola di Scienze e Tecnologie. Oltre alle due docenti, il gruppo è composto da quattro giovani contrattisti delle rispettive scuole.
La ricerca è la continuazione del progetto Europeo H2020-MSCA-RISE “Metable” e si basa principalmente sullo studio di ceppi batterici unici ed il loro utilizzo per la produzione di metaboliti e additivi naturali. In natura tutti i processi biologici e chimici avvengono con grande efficienza. Scoprire come avvengono questi meccanismi, permette di trasferirli in processi biotecnologici per prodotti di umana convenienza. L’attività di ricerca, nel rispetto della sostenibilità, è rivolta ad approfondire sperimentalmente il grande numero di potenzialità che offrono questi ceppi batterici, sia nei confronti di particolari problematiche ambientali ma anche per la produzione di interessanti metaboliti. Gli studi hanno permesso di sviluppare protocolli sperimentali per diversi processi che riguardano l’applicazione di batteri in particolari condizioni ambientale ma anche la produzione, la purificazione e l’identificazione di bio-prodotti con le relative applicazioni.
Dalla costituzione dello Spin off, nel 2018, sono state prodotti da questo gruppo di ricerca più di 30 pubblicazioni e tre brevetti. Due di questi sono stati recentemente riconosciuti a livello internazionale, entrambi ottenuti grazie a batteri con proprietà peculiari isolati nei nostri laboratori. Il primo brevetto riguarda la sintesi di metaboliti di utile interesse come le nanoparticelle di argento con una elevata attività antibiotica nei confronti sia di batteri che funghi patogeni. La sintesi di queste nanoparticelle ha un basso impatto ambientale in quanto non implica l’utilizzo di sostanze tossiche. Il secondo brevetto invece riguarda il biorisanamento ambientale. I nostri ceppi batterici sono capaci di innescare processi metabolici che inducono la decontaminazione di acque inquinate da carburanti, metalli pesanti e cocaina. Infatti, riescono a trasformare il cromo esavalente, uno dei più pericolosi contaminanti ambientali, in nanoparticelle innocue per l’uomo e per l’ambiente. In presenza di carburanti, danno inoltre luogo a processi di biodegradazione con la biosintesi di coloranti fluorescenti o tensioattivi. Infine, un particolare ceppo batterico è in grado di decontaminare acqua contaminata da cocaina in circa 24 ore.
Lo spin off sta ottenendo visibilità sia a livello nazionale che internazionale, con la stabilizzazione di nuove collaborazioni relative soprattutto nell’applicazione dei bio-prodotti ottenuti in particolari condizioni sperimentali.