Coccodrilli al Polo Nord e ghiacci all'equatore

Recensioni del libro Coccodrilli al Polo Nord e ghiacci all'equatore

Baldoni Lorenzo Itis E. Mattei ( Urbino, Marche )

Riscaldamento globale, o global warming se preferite. Negli ultimi anni siamo continuamente bombardati di notizie riguardanti il clima, spesso e volentieri allarmanti, esagerate e catastrofiche. C’è chi dice che le nostre azioni porteranno alla fine del mondo come oggi lo conosciamo, che la nostra società in pochi decenni non esisterà più e che le generazioni future si troveranno a dover combattere una lotta invincibile contro una natura spietata. Non tutti, comunque, credono in un futuro così distopico. In molti, riguardo alla questione climatica, si mostrano infatti scettici e stentano ad immaginare le conseguenze negative dell’azione umana sul pianeta.
Di fronte a questa divergenza di idee, occorre fare chiarezza e cercare di elaborare una visione del problema il più possibile oggettiva. C’è solamente una strada da percorrere per giungere a questo obiettivo: ricostruire la storia climatica del nostro pianeta e solo alla fine realizzare previsioni per il futuro.
Nel suo libro “Coccodrilli al polo nord e ghiacci all’equatore”, Antonello Provenzale cerca di chiarire ogni dubbio riguardante la complessa macchina climatica del nostro pianeta, attraverso un lungo viaggio. Una gita, ma non come noi tutti la intendiamo. Una gita che dura più di quattro miliardi e mezzo di anni, con tappe talvolta brevi e talvolta lunghe. Con mete che coprono tutto il mondo, dal suo interno fino alle vette più alte e addirittura sino ai limiti dell’atmosfera.
Grazie a immagini, grafici e formule, Provenzale riesce in modo semplice, ma tecnico, a spiegare la moltitudine dei processi e delle interazioni che legano gli aspetti climatici di un sistema talmente complesso da essere impossibile da comprendere nella sua interezza.
Partendo dalla formazione del nostro pianeta, l’autore descrive in modo molto dettagliato come esso sarebbe apparso ai nostri occhi, facendoci immergere a pieno in realtà anche molto distanti e a noi insolite.
Circa 600 milioni di anni fa sulla Terra non erano presenti i colori della vita, come il verde e l’azzurro, ma solamente un pallido e spoglio bianco. Il nostro pianeta era coperto interamente da una spessa coltre di ghiaccio. La Terra a palla di neve. Un esempio perfetto per comprendere come la storia climatica abbia attraversato periodi affascinanti e atroci allo stesso tempo, durante i quali l’esistenza della vita è stata messa a dura prova. Fortunatamente gli organismi viventi hanno saputo resistere e quindi oggi siamo qui, a popolare il terzo pianeta del Sistema Solare.
Una volta terminata la nostra gita, abbiamo a disposizione tutti i dati che ci servono per dare una risposta oggettiva al nostro dibattito iniziale. Possiamo quindi affermare di star mettendo a rischio l’esistenza della specie umana con le nostre azioni. Per alcuni questa conclusione potrebbe essere inaspettata, per altri meno, ma comunque questa è la pura verità.
Sembrerebbe scontato a questo punto dire che dobbiamo intervenire subito, ma siccome siamo tutti passeggeri di quella che può essere intesa come una grande nave in mezzo all’oceano, non possiamo permetterci di farla affondare. Almeno finché non ne avremo trovata un’altra su cui continuare il nostro viaggio.

      Massaroni Andrei Liceo Scientifico Statale ' T.c.onesti' ( Fermo, Marche )

Coccodrilli al polo nord e ghiacci all'equatore è una ricca ed articolata(forse la lunghezza del titolo suggerisce proprio questa abbondanza scientifica) raccolta di ricerche, studi e teorie, ordinati allo scopo di ricostruire la storia del clima del nostro pianeta. Innanzitutto è opportuno premiare il tema scelto dal dott. Provenzale: in un ambiente informativo infestato da notizie "fast food" soprattutto riguardo alla questione del cambiamento climatico raccontare questo tema a partire dalla nascita del nostro pianeta è senz'altro coraggioso. Attraverso il clima, che si palesa componente intrinseca e determinante del sistema Terra, è descritta nelle prime 150 pagine la formazione del Pianeta azzurro. E' forse percepibile un certo grado di romanticismo in questi primi capitoli: la Terra dominata dalle attività magmatiche del proterozoico appare come un qualsiasi adolescente che debba gestire le proprie eruzioni cutanee. Sebbene questa sia semplicemente una visione soggettiva (è doveroso specificare che l'accuratezza scientifica dei fatti rimane constantemente verificata in ogni accento del libro), si potrebbe credere che anche il professor Provenzale condivida questa visione: un elemento che fa riflettere su questa visone è la scelta di inserire l'ipotesi Gaia seppure questa sia, come sottolineato dall'autore stesso, piuttosto controversa. Il libro prosegue analizzando una ad una tutte le componenti del puzzle che chiamiamo clima, proponendo praticamente per ciascuna di queste un fenomeno esemplare; particolarmente interessante, e soprattutto ben ponderata rispetto al tema, è l'influenza sociale ed economica che certi fenomeni climatici hanno già adesso (come el Nino che causa il crollo della pescosità nel litorale andino).
Gli ultimi capitoli sono poi dedicati alla dicotomia uomo-Terra.L'uomo ha danneggiato severamente l'equilibrio climatico. Lo sappiamo, lo sa anche Provenzale. E' proprio alla luce di questa evidenza che diventa veramente importante leggere alla fine del libro un messaggio così propositivo: secondo l'autore possiamo intervenire sul clima. L'uomo, che è vittima e carnefice, può inoltre organizzarsi e studiare i cambiamenti (attraverso la modellizazione climatica che nel libro è trattata in maniera piuttosto completa ) per trovare una soluzione.
Dovendo racchiudere il mio parere in un periodo conclusivo, la ricchezza di contenuti dell'opera del Dottor Provenzale può spaventare chi non è "tecnico" di certi ambienti, ma la sua stesura semplice e pulita la rendono estremamente utile alla causa: informare sul clima in maniera stratificata e completa affidandosi puramente alla scienza, senza cavalcare clichè che si sono già rivelati inefficaci in una battaglia così importante.

      Spinsanti Elisa Liceo Scientifico Statale G. Galilei ( Ancona, Marche )

Esiste oggigiorno un argomento più attuale del cambiamento climatico? Quante interviste, quante trasmissioni televisive affrontano questo spinoso tema? Il riscaldamento globale, lo scioglimento dei giacchiai, il buco dell’ozono, sono tutti temi che ci toccano in prima persona, in quanto esseri umani abitanti del pianeta Terra: il nostro pianeta, la nostra casa. Forse il concetto di Terra concepita come casa non è molto chiaro tra la “popolazione del mondo”, che si mostra sempre più disinteressata al suo benessere, focalizzandosi, invece, su quello individuale. Non si è ancora diffusa la consapevolezza, purtroppo, che tutte le problematiche citate in precedenza possono nuocere maggiormente a noi stessi come specie vivente, piuttosto che alla Terra come pianeta che ospita la vita.
La pubblicazione scientifica “Coccodrilli al Polo Nord e ghiacci all’Equatore” di Antonello Provenzale ha come scopo quello di informare, di far comprendere ai lettori come il mondo stia cambiando e come questo cambiamento possa influire sulle nostre vite e sul nostro futuro. Siamo capaci di pensare a noi stessi, ci poniamo quotidianamente domande come: “Come mi vesto oggi?” o “Che cosa mi preparo per pranzo?”, ma non ci preoccupiamo dei danni disastrosi che causiamo al nostro pianeta tutti i giorni, non ragionando sul fatto che essi si ritorcono contro di noi.
Antonello Provenzale, laureato con dottorato in fisica, si occupa attualmente di dinamica del sistema terra, ed è l’autore di questa pubblicazione scientifica, che decide di presentare tutto il ciclo di cambiamento della terra, descrivendo le ere temporali a partire da 4 miliardi di anni fa, cercando di fare chiarezza sui trascorsi del nostro pianeta, raccontandoci la sua vita e le sue condizioni, spiegando dettagliatamente tutti gli eventi che hanno condotto questo mondo ad essere quello in cui viviamo oggi, come ad esempio, la variazione della quantità di ossigeno prodotta nei giorni nostri e dai cianobatteri durante l'eone dell’Adeano.
Questo testo si fa portavoce di verità scientifica e attivismo per la terra, con l’auspicio di risvegliare gli animi umani e portarli alla consapevolezza che siamo noi gli unici responsabili del nostro futuro: homo faber fortunae suae, «l'uomo è l'artefice della propria sorte», come disse Appio Claudio Cieco, e mai frase sarà più attinente al messaggio di un testo quanto questa.
Leggendo “Coccodrilli al Polo Nord e ghiacci all’Equatore” ho notato quanto fossi poco conscia della storia della Terra, ho scoperto fatti nuovi e ho soddisfatto molte delle mie curiosità sul tema dell’ambiente. Ho sempre pensato che il mondo in cui viviamo fosse una macchina ben funzionante, ma mai avrei pensato a quanto sia stata duttile e abile nel destreggiarsi nel tempo tra le varie ere, riuscendo ad adattarsi e trasformarsi in funzione della sua sopravvivenza. Sono consapevole del fatto che noi esseri umani siamo così piccoli e insignificanti che non potremo mai essere la causa di una ipotetica “morte della Terra”, ma non avevo ancora chiaro in me il concetto che tutto questo male all’ambiente di cui parliamo, è un male che stiamo compiendo, in realtà, a noi stessi.

Estratto dalla copertina